di Adriano Arati
CASINA. Cellule staminali, ricostruzione dei tessuti, possibili soluzioni contro malattie ad oggi ritenute incurabili. Temi tanto delicati quanto ineludibili, pensando al futuro della medicina e non solo, di cui si parlerà questa sera a Casina in occasione di “Cellule staminali tra scienza e pseudoscienza”, uno degli incontri più attesi del bel ciclo di iniziative culturali ospitate dalla Casa Cantoniera.
Alle 21 l’ospite d’onore sarà il professor Michele De Luca, direttore del Centro di Medicina rigenerativa “Stefano Ferrari” dell’Università di Modena e Reggio Emilia, ormai volto noto sui media. De Luca è stato il primo ricercatore in Europa ad applicare, più di trent’anni fa, le cellule staminali epidermiche per la terapia salva-vita delle grandi ustioni ed è considerato, a livello internazionale, uno dei principali scienziati nello studio della biologia delle cellule staminali epiteliali finalizzata all’applicazione clinica. Vero e proprio pioniere sia nella terapia cellulare (in particolare per la rigenerazione dell’uretra in pazienti con ipospadia posteriore e per la ricostruzione della cornea danneggiata da ustioni chimiche) sia nella terapia genica (per la cura dell’Epidermolisi bollosa o “Sindrome dei bambini farfalla”); è autore di oltre 130 pubblicazioni scientifiche sulle maggiori riviste internazionali ed è stato invitato come relatore a circa 200 convegni internazionali.
La serata della Casa Cantoniera sarà quindi una buona occasione per riflettere sui limiti etici della scienza e, non meno importante, fornire un antidoto contro false promesse e garanzie.
«Questa conversazione si pone lo scopo di fornire ai cittadini che non abbiano una formazione scientifica specifica gli strumenti per difendersi dalle insidie di mercanti di illusioni, che promettono guarigioni miracolose a base di cellule staminali, attraverso la conoscenza delle reali possibilità terapeutiche offerte oggi dalla ricerca scientifica. Cosa sono e cosa possono fare davvero le cellule staminali? Quali esempi abbiamo in clinica di terapie sicure ed efficaci?» ricordano i promotori degli incontri alla Casa Cantoniera, coordinati da Giovanna Caroli. L’incontro di Casina segnerà anche l’esordio dell’associazione “Le ali di Camilla”, nata in memoria di Camilla Schenetti, bimba di Casina affetta dalla Sindrome dei bambini farfalla, morta precocemente. La nuova realtà intende sostenere la ricerca e le famiglie colpite da questa malattia genetica rara.
LE ALI DI CAMILLA
Nel 2006 proprio l’équipe di De Luca ha effettuato i primi trapianti di pelle a piccoli pazienti con questa sindrome, aprendo una prospettiva di futuro. Dopo la presentazione di questa sera, “Le ali di Camilla” proporrà a breve una prima iniziativa di raccolta fondi. Martedì 6 agosto, infatti, l’associazione e la Cri organizzano una cena benefica a menù fisso ospitata dalla Tana del Capitano, il ristorante che la Cri allestirà in questi giorni nel centro di Casina in occasione della fiera del Parmigiano Reggiano. Il costo è di 20 euro a persona, le prenotazioni si possono fare o durante la fiera al ristorante o chiamando il 334 320.8158. L’intero ricavato servirà per supportare la ricerca e il sostegno delle famiglie dei bambini farfalla seguiti dal centro di medicina generativa e dal policlinico di Modena. La serata si concluderà con un rinfresco, curato dal ristorante Riserva del Re e da “La Palazzina”.